L’antica città dei Falisci si chiamava Falerii quando fu distrutta dai Romani. Di grande importanza artistica, storica e monumentale, situata su uno sperone tufaceo tra le profonde gole di due affluenti del Treja, ai piedi dei monti Cimini, Civita Castellana, è ricca di monumenti di grande interesse: dalla Rocca dei Borgia, meglio nota come Forte Sangallo, al Duomo romanico con interno barocco, alle torri medievali, alla Fontana dei Draghi in piazza Matteotti, all’imponente Ponte Clementino e le profonde gole a pareti verticali ravvicinate modellate nei secoli dalla forte erosione esercitata dai corsi d’acqua sottostanti.

Oltre alla passeggiata lungo i vicoli di sapore medievale la visita della città deve prevedere una tappa presso il Museo Nazionale Archeologico dell’Agro Falisco, all’interno della Rocca Borgiana, dove sono esposti preziosi reperti scavati in necropoli e templi del territorio circostante. Ma Civita Castellana è anche nota per essere uno dei distretti industriali ceramici più importanti d’Italia. Per comprendere appieno la storia ceramica di Civita Castellana si propone la visita al Museo della Ceramica Casimiro Marcantoni, il quale ospita vasi, piatti, manufatti, piastrelle dipinte, sanitari, attrezzi di lavoro che testimoniano la maestria dei più importanti maestri ceramici civitonici degli anni compresi tra il 1920 e il 1960. Il tutto incorniciato da un paesaggio mozzafiato formato dalle forre e dai fiumi che lambiscono la cittadina e da una natura selvaggia a ridosso dal centro abitato.

Questo paesaggio, sul cui sfondo si erge il monte Soratte, fu molto caro ad artisti ed intellettuali viaggiatori del “Grand Tour”che soggiornarono in questo territorio tra il XVII e XIX sec. d.C. Tra le aree archeologiche e naturalistiche più importanti ci sono quella in località Vignale, la necropoli del Castellaccio e la via Amerina con il suo basolato stradale, tombe e templi di epoca romana, con i resti della città falisca di Falerii Novi e l’abbazia di Santa Maria in Falleri.

La via Amerina si staccava dalla Cassia nella valle del Baccano e, attraverso l’antico ager faliscus, metteva in comunicazione Roma con l’Umbria, prendendo nome dalla città di Amelia (Ameria).
Il Museo Archeologico dell’Agro Falisco ha sede nello splendido Forte Borgiano, costruito alla fine del XV secolo da Antonio da Sangallo il Vecchio, sullo sperone occidentale del pianoro di Civita Castellana. L’attuale esposizione, completata nel 1985, comprende nove sale al primo piano del loggiato del cortile maggiore.

Il Duomo di Civita Castellana fu costruito da una delle più importanti famiglie di marmorari romani, i Cosmati, in stile romanico alla fine del XII sec. e rinnovato tra il 1736 e il 1740. La facciata è tripartita e su di essa si innalza il campanile in laterizi aperto da tre ordini di monofore; una grande scalinata conduce al portico, in cui sono conservati reperti archeologici di varie epoche. I portali di accesso al duomo sono tre. L’interno è a croce latina con presbiterio sopraelevato, con navata unica coperta da volta a botte e cupola con lanterna; quelle che un tempo erano le navate laterali sono state ridotte a otto cappelle comunicanti. L’altare maggiore è costituito da un sarcofago paleocristiano del III o IV sec. e di notevole interesse è la cripta, posta sotto l’altare maggiore, risalente al VII – VIII sec.

Al centro di piazza Matteotti sorge la fontana dei draghi, commissionata nel 1585 da papa Gregorio XIII Boncompagni. Il drago era il simbolo araldico di questa famiglia. Il lato corto invece è occupato dal palazzo comunale, edificato nella prima metà del XVI secolo. La parte sinistra è occupata dal Palazzo Morelli, costruito intorno al 1740. Situata nella Piazza del comune, la chiesa di San Francesco venne costruita nel XIII secolo e restaurata una prima volta nel Rinascimento, poi nel Settecento. La dedica al santo di Assisi è dovuta al fatto che alla chiesa era annesso un convento appartenente ai frati.

Dalla piazza principale, prendendo per la Via Tribuna, si giunge presso la Chiesa di S. Gregorio. La struttura, realizzata tra la fine del XII e inizio del XIII sec., ha subito nel corso degli anni numerosi interventi di restauro. In Via Bruno Buozzi, sul lato sinistro si incontra Palazzo Petroni – Trocchi, progettato nel 1544, al cui interno alloggiarono diversi personaggi illustri. Nel punto di confluenza tra Piazza del Duomo e la via laterale dedicata a Garibaldi, sorge Palazzo Onorati, costruito tra il 1740 e il 1745.
A Via Ferretti sul lato sinistro vi è la chiesa di Santa Maria dell’Arco, datata tra l’VIII e il IX secolo e così denominata in quanto, secondo la tradizione, per entrare al suo interno si doveva attraversare un arco.